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Perché il test del carattere può essere determinante nell’ottenimento del visto

Forse non lo sapevi ma, come indicato nella sezione 501 della legge di migrazione del 1958, chiunque voglia entrare o rimanere in Australia deve soddisfare il requisito del carattere. La sezione 501 specifica, infatti, che il Ministero può perfino rifiutare di concedere un visto a chi non passa il test del carattere e, per questo, è importante sapere cos’è e come superarlo.

La condotta è un fattore che ha un peso rilevante nel superamento del test e incide modo negativo per chi ha alle spalle, ad esempio, reati criminali o ha compiuto azioni che possono rappresentare un pericolo per la comunità australiana. Se la persona che intende entrare in Australia non soddisfa il test del carattere, quindi, può vedere il proprio visto rifiutato dal Ministro, o da un suo delegato.

Per fare luce sulla questione, in questo articolo analizziamo due casi di rifiuto del visto e spieghiamo perché il test del carattere è così importante per entrare in Australia.

Il caso AATA 797 dell’8 aprile 2021

Il caso in questione riguarda un ricorrente (ovvero una persona che ha presentato il ricorso) che ha vissuto in Australia dal 2015 al 2019 come residente permanente, il quale, durante il periodo di permanenza nel Paese, è stato condannato più volte per violenza domestica e per aggressione ad agenti di polizia. A fine 2019, il cittadino è ritornato in Cina, suo paese di origine, dove è rimasto bloccato a causa delle restrizioni determinate dalla pandemia da Covid-19 ma, appena gli è stato possibile, ha provato a tornare in Australia richiedendo un visto di ritorno come residente permanente. Il visto, però, è stato rifiutato sulla base del fatto che il richiedente non soddisfaceva il test del carattere.

A questo punto, lo stesso richiedente ha fatto appello all’AAT, ma anche il tribunale ha ritenuto che l’uomo non era in grado di soddisfare il test del carattere, in quanto ritenuto capace di compiere reati in preda alla rabbia. Poiché il rifiuto del visto in base al test del carattere avviene su base discrezionale, il tribunale ha considerato anche altri fattori. Ha accettato come prova, infatti, la dichiarazione della moglie che ha definito determinante il ruolo dell’uomo nell’allevare il figlio, sia dal punto di vista economico che genitoriale, ed è stato quindi considerato nel miglior interesse del figlio il ritorno del padre in Australia in modo permanente.

È importante sottolineare che la Direttiva Ministeriale n.79 stabilisce delle linee guida sui fattori da considerare primari e secondari quando un decisore deve rifiutare un visto e che tra i fattori primari c’è proprio l’interesse dei minori. Per questa ragione, quindi, il tribunale ha deciso che i fattori per concedere il visto, in questo caso, prevalevano sulle ragioni del rifiuto.

Il caso di Sadiq

Il caso di Sadiq è un caso contrastante che si è concluso con un rifiuto della domanda di visto. Il richiedente, cittadino del Pakistan che aveva presentato domanda per un visto studentesco temporaneo e aveva ottenuto un visto transitorio, è stato condannato a 7 mesi di reclusione per furto, nel 2019. Nel 2020, poi, ha ricevuto la comunicazione di annullamento del visto da parte del Dipartimento per l’immigrazione australiano, ai sensi dell’art 501 del Migration Act, che si appellava al non superamento del test del carattere.

Il ricorrente ha presentato ricorso all’AAT, che ha valutato se eventuali fattori della direttiva n.79 potessero essere a favore dell’imputato, ma così non è stato e il visto transitorio è stato definitivamente annullato.

Test del carattere rafforzato a tutela della comunità australiana

Il Ministro per l’immigrazione Alex Hawke ha emesso una nuova direttiva ministeriale per guidare i decisori nell’applicazione del test del carattere. Viene chiesto ai decisori di considerare come fattore primario di rifiuto del visto la violenza domestica, insieme ad altri comportamenti ritenuti inaccettabili come violenze verso gli anziani, spesso vittime di frode, estorsione, sfruttamento e abbandono. Particolare attenzione viene posta anche sui matrimoni forzati e sullo sfruttamento dei lavoratori. Il test del carattere svolge, quindi, un ruolo significativo nella salvaguardia della comunità australiana, impedendo l’ingresso a persone che possono rappresentare un pericolo per la sicurezza del Paese.

Ai sensi dell’art 501 il visto può essere rifiutato:

  • se la persona non supera il test del carattere;
  • se il rifiuto avviene nell’interesse nazionale.

Il visto deve essere annullato se:

  • la persona ha la fedina penale sporca;
  • un tribunale australiano o di un altro paese ha condannato la persona per uno o più reati a sfondo sessuale che coinvolgono minori, anche se vi è solo un’accusa di tale reato;
  • la persona sta scontando una pena detentiva per un reato contro una legge del Commonwealth.

Se stai pensando di trasferirti in Australia e vuoi ricevere maggiori informazioni sui visti, gli agenti di immigrazione di Australia Legal hanno le competenze per assisterti nella presentazione della domanda di visto fino al suo ottenimento.

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